POLITECNICO DI BARI, con sede in Bari in Via Amendola 126/b, rappresentato dal Prof. Massimo Mario Foglia, con Decreto Rettorale n. 1093 del 1 dicembre 2021
Il Politecnico di Bari ha partecipato con tesi alla prima realizzazione di una imbarcazione da 35” in carbonio e resina epossidica con la tecnica del all’epoca innovativa del vacuum infusion nel cantiere Bolici di Manfredonia nel 2006, quindi dal 2008 ha intrapreso attività didattiche multidisciplinari tese a formare e riprendere una cultura nautica che deve essere tipica della Regione Puglia. Il laboratorio embrionale nel quale si è costruita la prima barca – uno skiff da 4,5 metri a vela progettato e costruito secondo principi di sostenibilità dei materiali (>80% di legno) – che ha consentito di creare curriculum e attrarre il mondo industriale. Nel 2016 nasce il Progetto Polimare del Politecnico di Bari. L’impegno di tutti, accademia, imprenditori e enti, produce i suoi primi frutti concreti. Nel cantiere-laboratorio allestito in un’ area del Campus Universitario facente capo al Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale, del Territorio, Edile e di Chimica avanza la costruzione della prima barca nata dalla collaborazione tra Politecnico e Banks Sails. Scafo e coperta sono in fase di ultimazione, quasi pronte per l’assemblaggio finale. Un gruppo di tesisti e tirocinanti di diversi corsi di studio del Politecnico lavorano a stretto contatto con tecnici esperti della Banks Sails per realizzare una barca a vela full carbon di 40 piedi (12.2 metri) ottimizzata per le velocità in confort, sia in regate d’altura che in crociere sportive. La barca sta convincendo il pubblico italiano, ma soprattutto, straniero che ha subito compreso il potenziale del gruppo, pubblicizzando nel mondo velico i risultati intermedi ottenuti. Il varo e la consegna della barca sono avvenuti a novembre 2017.
Nel laboratorio del Polimare sono si sono svolte inoltre attività di realizzazione dei modelli e degli stampi di una barca da 35 piedi (10,7 m) impegnando manualmente e professionalmente tirocinanti e studenti di diversi corsi di laurea.
In circa 3 anni di vita il progetto Polimare ha coinvolto circa 60 studenti tutorati, supportati da 10 docenti e ricercatori. Gli allievi si sono susseguiti sia in attività di ingegneria e design, sia nella produzione e costruzione di componenti dello scafo e coperta, nello sviluppo di impianti e arredi di bordo, ma anche in attività agonistica e di iniziazione alla vela in collaborazione con il Centro Universitario Sportivo di Bari.
Attualmente il gruppo di lavoro è impegnato sul fronte del design innovativo per nuove barche ad elevata ergonomia e riciclabilità e sull’uso di tecnologie di demanifattura per il recupero e riutilizzo dei materiali di imbarcazioni e componenti nautici vetusti.
Dal 2018, il gruppo di lavoro del Politecnico di Bari è coinvolto nello sviluppo e costruzione di motoscafi elettrici solari all’interno di un network di aziende nazionali che vorranno insediare la sede produttiva nel distretto industriale di Taranto.
La finalità e il desiderio del corpo accademico coinvolto in Polimare è di poter svolgere formazione, sviluppo e ricerca nell’area culturale legata al mondo nautico direttamente all’interno delle attività accademiche in stretta collaborazione con il network industriale ed imprenditoriale legato al settore specifico delle barche a vela performanti, agli yacht a motore di lusso, al recupero e ridestinazione di barche datate. In quest’ultimo settore il Politecnico ha attivato nel tempo esperienze di progetto per la valorizzazione del patrimonio d’imbarcazioni e pescherecci in legno tipici della tradizione pugliese, modificandone le destinazioni d’uso attraverso operazioni di refitting in vista di un diverso modo di rapportarsi con il mare e con la stratificazione culturale di cui è portatore, cercando di attivare sintesi originali tra le competenze tecnico-ingegneristiche e quelle proprie del design, legate alla grande tradizione storia degli interni nautici italiani, avviata da Gio Ponti nel dopoguerra, al concetto di “Opera d’arte totale” che li caratterizzava, e che ha esportato in tutto il mondo il saper fare ed il design italiani, aggiudicandosi su questi temi importanti premi internazionali (MYDA Millenium Yacht Design Haward).